Le telecomunicazioni hanno attraversato mutamenti profondi e tumultuosi negli ultimi anni: nuove reti a banda larga consentono la trasmissione di dati in quantità sempre maggiori, sempre più velocemente. Con la diffusione di Internet, servizi come la videotelefonia, la messaggistica istantanea e le chat soppiantano vieppiù i tradizionali servizi di telecomunicazione. La vigente legge sulle telecomunicazioni (LTC), entrata in vigore nel 1997 e sottoposta a una prima revisione parziale nel 2007, non era più in grado di fornire risposte d’attualità su diverse tematiche. Alla fine del 2017 il Consiglio federale ha dunque adottato il messaggio sulla revisione parziale della legge sulle telecomunicazioni (LTC), affinché il mutamento del quadro legale permettesse di tenere debitamente conto delle mutate condizioni tecnologiche.
L’attuale legge sulle telecomunicazioni (LTC) e le relative ordinanze sono entrate in vigore all’inizio del 2021. Con la revisione, è stata rafforzata la protezione dei consumatori (roaming internazionale, Internet aperto, pubblicità sleale, protezione dell’infanzia e della gioventù) e si sono operate alcune deregolamentazioni e semplificazioni amministrative (soppressione dell’obbligo di annunciare i servizi di telecomunicazione e dell’obbligo generale di disporre di una concessione per il diritto di utilizzare le frequenze). Il rafforzamento della tutela dei consumatori si tradurrà per gli utenti dei servizi di telecomunicazione in particolare nella protezione dalla pubblicità sleale e dagli abusi perpetrati tramite i servizi a valore aggiunto. Sono stati infatti introdotti ulteriori nuovi obblighi per i fornitori di servizi di telecomunicazione (FST). Inoltre, per frenare la pubblicità telefonica indesiderata è stata definita un’ulteriore categoria di metodi pubblicitari “sleali”. Agisce segnatamente in modo sleale anche chi, per le telefonate pubblicitarie, non indica un numero chiamante iscritto nell’elenco telefonico e che la persona chiamante è autorizzata a utilizzare. Di conseguenza, chi effettua chiamate pubblicitarie è tenuto a utilizzare e indicare numeri che è autorizzato a utilizzare e che siano iscritti nell’elenco. In questo modo si intende considerare la casistica delle chiamate tramite Internet (voice over IP, VoIP) che consentono di farsi identificare tramite un numero qualsiasi, indicando anche numeri di terzi completamente estranei alla fattispecie, per poter celare la propria identità (cosiddetto spoofing).
Nel contesto dell’ultima revisione della legge sulle telecomunicazioni si è anche dibattuto sulla regolamentazione della tecnologia della fibra ottica. Il Parlamento si è pronunciato a sfavore di un disciplinamento, al fine di tutelare gli investimenti nella nuova tecnologia.
Dalla sua sostanziale liberalizzazione avvenuta il 1° gennaio 1998, il mercato delle telecomunicazioni si orienta alle esigenze degli utenti in funzione della domanda. In determinate circostanze, soprattutto nelle regioni periferiche, alcuni utenti potrebbero tuttavia non disporre delle prestazioni di telecomunicazione essenziali. Il servizio universale obbligatorio permette di evitare queste situazioni: è finalizzato a mettere a disposizione di tutte le cerchie della popolazione in tutte le regioni del Paese un’offerta di base di servizi di telecomunicazione fondamentali. Questi servizi devono essere proposti a prezzi ragionevoli, essere affidabili e soddisfare determinati criteri di qualità. Il servizio universale comprende il servizio telefonico pubblico, il collegamento a Internet a banda larga e la fornitura di servizi destinati alle persone disabili. Per garantire il servizio universale in Svizzera, la Commissione federale delle comunicazioni (ComCom) attribuisce una o più concessioni che obbligano uno o diversi fornitori di servizi di telecomunicazione ad offrire le prestazioni del servizio universale. In virtù della legge sulle telecomunicazioni, il Consiglio federale ha la facoltà di adeguare periodicamente le prestazioni del servizio universale alle esigenze sociali ed economiche e allo stato della tecnica. L’occasione più recente in cui il Consiglio federale ha sfruttato questa possibilità è stata nel 2016, quando ha ridefinito il contenuto della concessione del servizio universale a partire dal 2018. In aggiunta, durante il 2019 ha deciso di aumentare la velocità minima di trasmissione a 10 Mbit/s a decorrere dal 1° gennaio 2020. Attualmente sono in discussione ulteriori aumenti della larghezza di banda prevista per il servizio universale.